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Centro di Etica Ambientale

Como - Sondrio

III ANNO

ABITARE LA CASA COMUNE: L’UOMO

Capire la nostra natura di specie bio-culturale

Prendere coscienza dell’essere custodi

Dare senso al nostro esistere

Rafforzare i legami di fiducia

 

Sono previsti cinque moduli, composti ognuno da una conferenza per gli studenti e da un laboratorio per i docenti. Ogni modulo vedrà la partecipazione di un esperto. I laboratori serviranno ad approfondire e ampliare i temi trattati nelle conferenze, rispondere a eventuali dubbi e domande e definire i possibili itinerari di lavoro nelle singole scuole. Questi potranno realizzarsi con modalità diverse (laboratori, ricerche, produzione di materiali...), coinvolgendo singole classi, gruppi di classi o altro. Le scelte saranno a totale discrezione degli istituti e dei docenti, così da poter calibrare le azioni sugli indirizzi scolastici, le materie, le sensibilità dei docenti, la didattica e ogni altra specificità. Il personale docente e gli studenti potranno anche ricondurre le tematiche all’ambito locale, con aspetti di concretezza che aiutino a fissare la teoria nella pratica.
Un evento unitario di tipo ricreativo-culturale concluderà il percorso.

15 ottobre 2019

Modulo primo: L’idea di «mondo» e l’abitare umano

Relatore: Silvano Petrosino

L’intervento intende approfondire il senso dell’abitare umano in relazione alle azioni del «coltivare e custodire» indicate nel libro della Genesi come specifiche dell’uomo. A partire da questo approfondimento si cercherà di chiarire in un secondo momento l’idea di «mondo» con particolare riferimento al concetto di circolo funzionale e/o spazio-vitale dell’uomo.

11 novembre 2019

Modulo secondo: Evoluzione umana ed ereditarietà

Relatore: Carlo Modonesi

Alcuni degli equivoci più diffusi sulla vera «essenza dell’Uomo» dipendono dalla visione dogmatica che spesso caratterizza la rappresentazione della nostra specie e della sua storia naturale. Approcci ideologici e semplicistici (determinismo) impediscono di cogliere il carattere aleatorio e di estrema complessità dell’«animale culturale» per eccellenza, con il rischio di offuscarne da una parte le enormi potenzialità e dall’altra i limiti ovvi e innegabili. In particolare si preclude la possibilità di esplorare quella che per molti studiosi è, e resta, la sostanziale inestricabilità del legame tra corpo e mente, ossia tra natura e cultura.

 

9 dicembre 2019

Modulo terzo: Le biotecnologie e la manipolazione genetica

Relatore: Gianni Tamino

Le biotecnologie esistono da quando l’uomo pratica l’agricoltura, ma particolari biotecnologie, come la produzione di organismi geneticamente modificati (OGM), non hanno nulla di naturale. Intervenire sul DNA di esseri viventi senza avere adeguata conoscenza e controllo dei processi genetici ed epigenetici rappresenta un grave rischio per l’ambiente e la biodiversità. La manipolazione genetica può avere limitate applicazioni utili in campo medico, ma ogni intervento deve rispondere al principio di precauzione, mentre in campo agricolo è stata finora un fallimento e costituisce ancora un pericolo per il futuro dell’agricoltura e degli agricoltori, favorendo solo grandi imprese multinazionali.

13 gennaio 2020

Modulo quarto: Verso una vita transumana? La robotica e l’intelligenza artificiale

Relatore: Stefano Visintin

Il futuro tecnologico prospettato dal transumanesimo è spesso descritto in termini «paradisiaci» e pseudo-religiosi che, sullo sfondo del nietzscheano «Dio è morto», invita a non aspettare provvidenziali salvezze, ma ad agire, a fare, per procurarsi la «salvezza» promessa dalla religione attraverso la tecnica. Il pensiero di Teilhard de Chardin che, tra gli autori cristiani, è indubbiamente quello più positivo e aperto nei confronti della tecno-scienza, permette di fare dei paralleli con l’odierno pensiero transumano.

 

10 febbraio 2020

Modulo quinto: Dall’ecologia superficiale all’ecologia profonda

Relatore: Guido Dalla Casa

Il filosofo norvegese Arne Naess ha introdotto in Occidente nel 1971 la distinzione fra l’ecologia superficiale, in cui si mantiene la filosofia di base della cultura occidentale, cioè si vede tutto in funzione umana e si raccomanda di salvare «l’ambiente» per il beneficio dell’uomo, e l’ecologia profonda, in cui viene riconosciuto un valore in sé, quindi non in funzione umana, a tutte le entità naturali. Essa richiede una profonda modifica della filosofia di base della nostra cultura, perché considera la nostra specie come una componente della più grande trama della Natura e della Vita, pone al vertice dei valori la buona salute dell’intero Ecosistema e vede una profonda spiritualità in tutto il mondo vivente, compresi gli ecosistemi e tutte le relazioni che li collegano.


marzo 2020

Evento conclusivo: Processo a Homo sapiens

Rappresentazione teatrale di un processo all’uomo, accusato di alterare con il suo comportamento sconsiderato e predatorio gli equilibri che reggono la vita sul pianeta.

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